Aghios Nikolaos, Creta, Babel trio.
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Aghios Nikolaos, Creta, Babel trio.


Sapevo che Zeus una volta cresciuto e fattosi ragazzo, da Creta vide la bella e giovane Europa sulle spiagge dell’Asia Minore giocare con le sue ancelle, e, sapevo, che s’invaghì di lei perdutamente. Sapevo che aveva chiesto a Ermes di guidare i buoi di re Agenore, padre della ragazza, sulla spiaggia dov’ella aveva diletto, sapevo, quindi, che si era trasformato in toro e che aveva convinto la giovane a salirgli in groppa e sapevo che così l’aveva rapita e condotta a Creta. Sapevo che una volta a Creta, Europa aveva dato al Dio tre splendidi figli: Minosse, Radamanto e Sarpedonte. Come molti di voi, sapevo tutto questo, quello che non sapevo era che i tre ragazzi avessero costituito un trio musicale da far impallidire Orfeo e Apollo messi insieme.

Il Babel Trio:

Dimitris Sideris al lauto elettrico - Minosse- , Trikalero ( Giorgio Zampakas) alla batteria - Serpedonte-, e Mixalis Avlonitis al basso - Radamante.


Ieri sera, al Peripòy di Aghios Nikolaos l’epifania.

Se la musica, o la canzone, demòtica, vale a dire del demòs, popolare, è susseguirsi stratificato di singole variazioni sia della parte letteraria del testo che di quella musicale melodica per giungere a un risultato che per la sua stessa natura evolutiva appare da un lato non dover necessitare più di alcun intervento mentre dall’altro sembra prestarsi a continue manipolazioni, la musica dei Babel Trio, che abbiamo ascoltato così all’improvviso, senza alcun preavviso, senza che conoscessimo il trio, come una vera e propria epifania, incapsulando caratteristiche rock, dal psichedelico all' heavy metal, e pur proponendo composizioni originali, s’inserisce poderosamente nella eco della tradizione cretese, demòtica, appunto, evocandone, nella sua esecuzione verbale/musicale, tutti quelli che possiamo ben immaginare siano stati i suoi gli aspetti ritmici, ossessivi, declamatori, perturbanti e numinosi. Di fatto, ci siamo trovati difronte a una maniera di musicare fornita di un’impellezza espressiva esasperata e distesa al tempo stesso, rapsodica, inacerbita e calma, a tratti suadente, trasportata da un messaggio incombente, carico di un pathos che rimanda alle atmosfere di quelle che immaginiamo essere state le esperienze di trance rituali. Ognuno dei tre musicisti perfetto nella sua esecuzione, l’ensamble è risultata per noi coinvolgente e penetrante, profondamente sintonica con la terra che stiamo esplorando, una perfetta e aggiornata colonna sonora.

Se nei giorni scorsi avevamo assaggiato gli aspetti geografici e culturali di Creta, ieri sera abbiamo incontrato, inaspettatamente - come sempre avviene-, il suo dàimōn.

Dimitris Sideris, Minosse, col il lauto elettrico a 8 corde di sua invenzione.




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