Avviare un’attività in Franchising, può interessarti? Un progetto nella ristorazione Made in Italy
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Avviare un’attività in Franchising, può interessarti? Un progetto nella ristorazione Made in Italy

Story Hunters tv è sempre la ricerca di storie di cambiamento stimoli per nuovi percorsi di vita e voglia di rinnovamento. Proprio in quest'ottica abbiamo intervistato Angelo un imprenditore molto attivo e creativo che pur avendo una giovane età ha già iniziato numerosi progetti, tutti quanti atti ad aprire sempre nuovi capitoli nella sua esistenza. Il cambiamento per Angelo è l'energia che carica la sua inventiva e il suo spirito d'iniziativa. Dotato di una grande capacità di relazionarsi e di lavorare in team in possesso di un solido background educativo internazionale, Angelo come si suol dire si è fatto da sé seguendo le sue inclinazioni in continua evoluzione dalle trasvolate dell'Europa in ultra leggero fino ad arrivare alla creazione di un franchising innovativo made in italy nell'ambito del fast food, sia con soluzioni negozio su strada che pensato con un bellissimo Food Track (clicca per contatti)



Questa a nostro avviso può rappresentare un'ottima soluzione per coloro che volessero rimettersi in gioco sia all'estero che in italia con una nuova attività snella e di mobilità, tra l'altro può essere una soluzione anche per chi non disponesse di tutte le somme necessarie al suo avviamento, infatti se fosse interessati ad approfondire il discorso Angelo più tra poi spiegare nel dettaglio come poter richiedere sovvenzioni Europee anche a fondo perduto in base al luogo dove si intende eventualmente avviare il vostro negozio in franchising!


Ciao amici di story hunters tv siamo qua con un nostro amico che vogliamo presentarvi, lui si chiama Angelo Magni: Angelo, chi sei, da dove vieni e grazie di essere venuto qua e di concederci quest'intervista, volevamo parlare del tuo cambio vita.

Mi chiamo Angelo Magni ho 44 anni, arrivo della Brianza da Concorezzo, che è vicino a Milano. Ho vissuto una decina d'anni negli stati uniti negli ultimi 20 anni mi sono dedicato all'imprenditoria sociale per cui ho creato piccole imprese che aiutassero la gente a venire insieme a trovare armonia, quindi sia in ambito lavorativo, sia in ambito sportivo giocoso. L'ultima attività in realtà è stato un portare insieme tanti piccoli investitori italiani per avviare un'attività di ristorazione negli Stati Uniti. E' una piccola catena di panzeotterie, il panzerotto è quella pizza fritta in sostanza, ho fatto una campagna di raccolta fondi su facebook, quindi maniera molto diciamo spartana e ho raccolto i finanziamenti per poter avviare l'attività nel 2018, poi nel 2019 abbiamo aperto la prima panzerotteria, in un anno ne abbiamo aperte tre e abbiamo avuto questa pausa Covid però siamo appena ripartiti e stiamo lanciando il franchising per cui in sostanza il progetto sta funzionando bene.

Quindi praticamente qual è il tuo background e come mai hai scelto di tornare in Italia da New York, quale è stata la tua esperienza a New York?

Io ho vissuto appunto 10 anni negli Stati Uniti già e diciamo che ho scoperto che sto meglio in Italia rispetto agli Stati Uniti, per una serie di motivi diciamo culturali o anche sociali, gli stati uniti sono sicuramente un'opportunità economica importante che a cui noi possiamo anche attingere, per cui invito comunque anche gli italiani esplorare la possibilità di fare business negli stati uniti o anche di fa delle esperienze di vita.

Il mio background è quello musicale, ho studiato musica a Boston, ho fatto l'università lì e poi niente sono tornato in italia ho fatto un po' avanti indietro con gli stati uniti.

A New York il mio tusk il mio obiettivo era quello di avviare l'attività e poi di sviluppare il franchising internazionalmente, per cui diciamo che è finito il mio periodo di start up là sono tornato in italia dove comunque mi piace vivere.


Ma come si vive in questa città diciamo all'avanguardia come si vive là?

Io dico sempre che va bene per un periodo breve New York poi c'è gente che si innamora perdutamente, devi considerare che la velocità con cui tutto succede a new york è molto elevata, per cui se sei uno a cui piace l'adrenalina, il costante stimolo, puoi stare benissimo, ma a lungo andare secondo me stanca, ecco io dopo un anno che stavo lì, sarà che sono stato molto impegnato con l'avvio dell'attività, però sei sempre continuamente all'interno di un ingranaggio che è molto in movimento, quindi se hai bisogno anche della della tranquillità dei tuoi spazi hai bisogno comunque di staccarti. Contatti per informazioni Franchising


Ecco quindi hai conosciuto tantissima gente internazionale e hai fatto comunque del business e sei imprenditore fondamentalmente. Sì, dico sempre che sono un imprenditore sui generis, ho sempre fatto dell'attività un po' originaria.

Citane qualcuna! Ho aperto una catena di spazi di co-working, quindi sono spazi in condivisione dove poter lavorare insieme dove scambiarsi idee, ne ho aperti 6 in italia.

Ho aperto uno skatepark indoor a Milano dove gli skaters, skateboard bmx, pattini, potessero avere delle strutture all'interno di un magazzino quindi si poteva praticare lo sport anche d'inverno col brutto tempo. Poi ho gestito un agriturismo, ho lanciato una startup in ambito musicale, un gadget per smettere di fumare, un'agenzia di modelle a Los Angeles..

In venti anni ne ho accumulate un po', dopo circa 2-3 anni che avvio l'attività poi mi stanco e faccio qualcosa di nuovo, quindi solitamente o vendo l'attività o cedo ai soci la quota.


Quanto è importante anche non vestirsi di un ruolo tipo.. io sono ingegnere, io sono avvocato, io sono 'qualcosa', quanto è importante discernere tante volte dalle etichette?

Penso che in questo momento storico diciamo che abbiamo talmente tanta possibilità di accedere alle informazioni che non siamo più vincolati a degli schemi che magari diciamo 20 anni fa o dieci anni fa erano ancora quelli di dover seguire un indirizzo molto particolare, ecco per potercela fare per poter sopravvivere. C'è molta più flessibilità nel mondo del lavoro, nelle società c'è molta più liquidità diciamo, a livello di dove tu ti puoi posizionare. Quindi penso che ci siano più opportunità adesso di crearsi un ruolo che sia più originale.

Grazie alle nuove tecnologie grazie al fatto che si può lavorare da remoto, non voglio essere banale, comunque il fatto del Covid che ha forzato la gente a lavorare anche da remoto, ha un po' anche svincolato certi meccanismi di dover essere per forza in un luogo. Questo non vuol dire che si debba lavora da casa o che si debba lavorare lontani, anzi penso che sia fondamentale tornare alla community, tornare alla socializzazione, al confronto personale, umano tra persone, però questo si può fare in ambienti, grazie alla tecnologia, anche che non siano per forza all'interno di quattro mura, all'interno di un ufficio, si possono trovare delle situazioni anche più empatiche, più originali, più creative.



Il fatto di essere imprenditore quindi e aprire un'attività all'estero .. per chi volesse fare questo passo, cosa consigli, delle cose da evitare che puoi comunque comunicare?

Penso che se uno ha il sogno di trasferirsi in un posto, comunque sta pensando di trasferirsi magari in America o in altri posti, l'importante sia almeno passare due o tre mesi se non di più a testare il suolo, quindi vedere se mi piace vivere in quel posto altrimenti magari uno si crea tutto un film, un sogno e poi lì avvia un'attività e non si trova bene con una location, con la gente, magari poi si trova in una situazioni di difficoltà, quindi il primo step è andare e fare un po' di 'location scouting' e capire se il posto è buono. Poi ci sono tutto un iter da seguire se uno decide di avviare l'attività che passano dalla ricerca dell'avvocato, il commercialista, capire a livello di visti se è possibile trasferirsi. Una cosa che noi offriamo con il franchising ad esempio: se l'italiano vuol venire ad aprire una panzerotteria negli stati uniti è la consulenza anche legale legata al visto, legata proprio alla tassazione, di come gestire queste cose. Penso che per un italiano che si vuole trasferire all'estero sia fondamentale trovare dei partner, delle collaborazioni con italiani magari che stanno già in quel posto. Capire quali siano gli step prima di farlo, prima di imbarcarti in un processo che diventa poi molto complicato.


Ma quindi voi potreste diciamo fare aprire dei piccoli punti vendita a italiani che volessero farlo in qualsiasi parte del mondo? Avete dei vincoli per l'America?

Sì, stiamo ricevendo moltissime richieste da italiani che magari vivono chi in Florida, chi a Shanghai o Los Angeles, che magari vivono lì da tempo e vogliono avviare la propria attività nella ristorazione. Quindi il nostro business è molto semplice sono panzerotti, offriamo anche una possibilità di acquistare questi food track, che uno ordina dall'Italia, li spediamo un po' ovunque nel mondo. L'italiano ama l'italia ama il cibo italiano per cui avviare un'attività in ambito di ristorazione è qualcosa in cui non deve per forza imparare chissà che cosa, per cui diciamo l'iter un po' più facilitato.


E quindi si potrebbe aprire in qualsiasi posto ovviamente anche Grecia, Portogallo, in qualsiasi posto anche Europeo! Quindi voi fornite anche lo style del negozio, come deve essere creato?

Sì, come in tutti i franchising in sostanza il franchisor provvede ad attribuire la licenza d'uso del marchio, delle grafiche e fornisce una consulenza di start up per cui sia che tu voglia fare un negozio fisico, sia che voglia prendere un food track ti assistiamo in tutto quello che è l'avviamento pre e post opening.


E l'idea del negozio mobile? Il Food Track è un'opportunità diciamo più pratica e più semplice rispetto a quello di prendere un affitto se tu prendi il food track hai all'interno tutto quello di cui hai bisogno, non devi fare un contratto d'affitto, ti trovi una location privata che può essere una concessione in spiaggia o fai una partnership con qualche pub in un posto che abbia anche un parcheggio.. spiega meglio come è organizzata: una specie di roulotte , sì è una specie di rimorchio, una piccola roulotte all'interno del quale ci sono le friggitrici, il frigo, in sostanza è un piccolo negozio mobile. Se ne vedono tanti ultimamente hanno molto successo anche nelle capitali come Londra, New York, Miami, si creano questi piccoli market sia indoor che outdoor, dove vari operatori che magari hanno anche già una pizzeria ora anche già un altro tipo di business, creano questo formato, molto carino molto accattivante, di street food comunque di una qualità alta, quindi stiamo parlando del mercatino così di low quality, è proprio un target molto alto.


Tu praticamente hai fatto un cambiamento molto presto nella tua vita, hai deciso di andare a studiare in America a quanti anni ? Dunque io a 18 anni ho capito che volevo fare jazzista, volevo suonare jazz, suonavo musica da quando avevo quattro anni, proprio era la mia passione e ho deciso di fare un mese di prova a Boston, dove c'è una scuola importante di Jazz la Berkley College Music, che è un po' il sogno di tutti musicisti e dopo questo mese ho vinto una borsa di studio, per cui è finito poi il liceo scientifico nel '96 ed ho iniziato l'università e sono stato sei anni a Boston, ho fatto una doppia laurea in music business and jazz composition, quindi ho tenuto comunque anche un piede nella conoscenza del business. Una volta uscito dall'università ho avviato la mia prima attività Boston che era una start up musicale e da lì poi ho fatto un pò avanti e indietro italia/stati uniti.


E quindi tu a Boston avevi già fatto il cambiamento di vita diciamo nel trasferirti e quindi da Boston sei rimasto in America per quanto tempo? L'università l'ho finita in quattro anni e dopo sono rimasto altri due anni lavorare, dopodiché mi sono trovato in mezzo all'11 settembre in cui c'è stato un periodo di cambiamento anche per le start up, da lì ho deciso di tornare in italia e poi avviato un'altra attività Los Angeles, ho iniziato a fare un po' avanti e indietro, ho iniziato a collaborare con un'altra società di volo in Florida, insomma mi sono sempre tenuto un po' legato agli stati uniti e devo dire che per me è stato molto naturale questo passaggio, perché all'inizio ci sono arrivato per la passione per la musica e poi mi sono appassionato al popolo e alla una cultura americana, diciamo che è stata una cosa molto naturale, non c'è stato quello shock culturale che magari può avvenire più avanti nella vita.

Gli Stati Uniti in particolare per gli italiani sono un po' un terreno diciamo più facile perché siamo abituati a vedere la loro cultura in televisione al cinema, per cui anche più avanti nell'età diciamo che lo choc non è che si senta così tanto rispetto ad andare in Asia per esempio.


Ma quindi tu hai un'altra attività che ti piace tanto e che da anni fai e che hai studiato, che è il VOLO. Tra l'altro appunto la tua fortuna è proprio la bellezza e la passione che hai di viaggiare da solo, in solitaria, raccontaci di quella esperienza che mi raccontato ieri.

Insieme alla musica la seconda passione che peraltro in tanti musicisti hanno questa doppia passione musica/volo ho scoperto e con gli anni ho avuto la fortuna di poter ottenere le certificazioni di pilota e qualche anno fa oltre quattro anni fa ho fatto questa esperienza di un viaggio in giro per l'europa, è stato una specie di challenge.

Avevo comprato un piccolo aereo ultraleggero di quelli un po' più sofisticati, non come quei trabiccoli che si vedono in giro però, ho avuto la possibilità di fare un tour di 14 giorni in 14 città europee quindi ho fatto un grosso cerchio attorno all'Europa, sponsorizzato e da lì ho tratto diciamo un doppio film di circa un'ora in cui racconto questo questo iter.

Mi piace viaggiare da solo perché diciamo che non rimango da solo nelle città in cui arrivo o faccio couchsurfing o comunque ho qualche amico da rivedere mi piace proprio anche il fatto di potersi reinventare, riscoprire, fare nuove conoscenze..


Bello bello, ok quindi il volo, le start up, la musica e progetti futuri?

Progetti futuri diciamo quello più immediato è quello di sviluppare bene il franchising dei panzerotti quindi abbiamo avuto quest'anno di pausa Covid e ora stanno arrivando tante richieste da italiani sia che vogliono aprire in italia, sia che vogliono aprire all'estero, quindi mi dedicherò a questa attività di diciamo di avvio. Dopodiché si vedrà, ho sempre tante idee..

Il cambiamento penso che tutti abbiamo bisogno di fare un'esperienza di viaggio, sia che sia un cambiamento per la vita, sia che sia un cambiamento anche temporaneo, il viaggio è un momento in cui ci si mette in discussione in cui è più facile magari guardarsi dentro, noi siamo abituati ad avere magari dei punti fermi che possono essere anche cose positive a cui siamo legati, il momento in cui ti stacchi da queste abitudini, il momento in cui sei più solo e ti permetti di reinventarti, di guardarti dentro, magari di capire quali sono certe esigenze che che magari non hai ascoltato in passato, quindi un momento comunque di rimettersi in gioco. Quindi non bisogna per forza cambiare completamente stile di vita, ma diciamo anche un periodo che può essere breve all'estero ti può aiutare magari a rimetterti anche un po' diciamo in linea con quelle che sono le tue esigenze, con quelli che sono i tuoi sogni. La Costa Rica è un posto molto particolare, perché c'è una sovrabbondanza di natura e l'uomo ha bisogno di tornare un po' alla natura, di sentirsi unito con quello che è il nostro background. Noi siamo ospiti in questo mondo, vivendo nella società abbiamo un po' quest'idea che siamo noi che costruiamo quella che è la nostra vita, quindi siamo noi un po' gli dei, il dio di noi stessi, che è un po' il trend che c'e nella società moderna e New York è proprio l'esempio di questo, di come se tu cerchi il tuo successo se tu crei il tuo castello allora sarei felice, purtroppo non è così tantissima gente che vedo a New York che ha successo è ricchissima, poi non è felice. C'è bisogno di un ritorno a quelle che sono le origini, a quella che è la la felicità, la felicità è condivisione, per me per la mia esperienza ho visto che l'amore tra le persone il fatto di essere una community è quello che rende felice la gente, sia che tu sia ricco sia che tu sia povero, in Costa Rica c'è molto questo questo stile di vivere la community, sono piccoli villaggi immersi nella natura perché è un ambiente diciamo molto adatto a questo ritorno all'origine umana più vera più sincera.


Bene bene, allora grazie mille, ti saluto e ti ringrazio da parte di tutti quanti.. Grazie a voi .. sicuramente ti scriveranno dei commenti per sapere, per chiedere, per informarsi. Benissimo, sono a disposizione.. E' stato bellissimo conoscere la tua storia. Grazie Angelo.










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